La transizione green della refrigerazione commerciale è volta a favorire la riduzione delle emissioni di gas serra. A tal proposito è stato delineato un progetto di legge “Disposizioni in materia di transizione ecologica per il contrasto all’aumento dei gas serra fluorurati provenienti dalla refrigerazione commerciale.”
Si tratta di una proposta che punta alla neutralità carbonica in ambito di politiche industriali, che mira a contrastare gli effetti climatici dei refrigeranti HFC utilizzati nei sistemi di refrigerazione diminuendone il consumo alla fonte.
Occorre considerare che oltre il 54% delle emissioni di CO2, in Italia, deriva – insieme ai sistemi di condizionamento e ai sistemi antincendio – dai processi produttivi della refrigerazione commerciale che impiega i cd. F-gas.
Nel 2019, in Italia, i gas fluorurati costituivano il 4,4% dei gas serra, con un significativo aumento degli HFC dal 1990 (che ammonta ora a oltre 2500 tonnellate all’anno), arrivando a generare 16,8 milioni di tonnellate di CO2 equivalente (MCO2eqT), e tuttora in costante aumento.
Infatti, è dal 2019 che si richiede alle produzioni industriali di abbandonare gli HFC ad alto impatto ambientale in favore dei refrigeranti naturali. Inoltre, la riduzione graduale, entro il 2030, del consumo di HFC e quindi di emissioni di gas ad effetto serra del 80%, rientra tra gli obiettivi dell’Unione Europea.
Ecco perché l’industria della refrigerazione commerciale ha adattato le proprie tecnologie e prodotti, previlegiando i refrigeranti a base naturale, anidride carbonica e propano che non provocano effetti serra diretti. Convertendo gli impianti più vecchi e ad alto impatto climatico, con tecnologie a refrigerante naturale e a migliorata efficienza energetica.